Il culo di Sara Tommasi, "il cazzo che ti frega" e "la fregna che ti cieca".
Sono nato e vivo a Teramo, Abruzzo. "Il cazzo che ti frega" e "la fregna che ti cieca" sono due modi di dire della mia zona. Vengono utilizzati, sia singolarmente che in coppia, come simil-imprecazione. Non è un'imprecazione come "per la miseria!", è più un'imprecazione come "mannaggia a te!". Comunque, ciò che mi interessa, in questo caso, è il loro significato letterale. "Fregare" è un verbo che può voler dire "sfregare" ma anche "rubare". La mia personale interpretazione è che l'espressione "il cazzo che ti frega", più che una colorita metafora sull'atto sessuale, stia a significare "il pene che ti ruba" nel senso di "è colpa del tuo pene". In questo modo si spiegherebbe anche l'associazione con "la fregna che ti cieca", espressione meno ambigua che vuol dire "sei accecato dalla vagina".
Bene, "il cazzo che ti frega" e "la fregna che ti cieca" potrebbero benissimo essere la sintesi dell'incontro svoltosi a Roma lo scorso 26 novembre.
Non è stato un incontro tanto diverso da altri eventi dello stesso tipo. Si trattava di una conferenza sulla sovranità monetaria e la maggior parte dei relatori intervenuti li avevo già ascoltati dire le stesse cose (più o meno) in altre conferenze.
Fondamentalmente le uniche differenze sono state la presenza della soubrette Sara Tommasi e la presenza di importanti giornalisti nazionali come quelli di "la7" e de' "il fatto quotidiano".
Testate giornalistiche e giornalisti che sono sempre assenti quando ci sono convegni simili in cui mancano personaggi illustri come la soubrette di Terni (vedi la prossima conferenza che si terrà a Teramo).
Allora mi chiedo: è giusto che tutti si lamentino dello show della Tommasi quando, se manca lo show, nessuno si accorge dell'importanza di certi eventi? Mi pare abbastanza illogico che i giornalisti accusino Marra di volere attirare l'attenzione con "la fregna" e contemporaneamente dimostrino che senza "fregna" gli stessi argomenti trattati nel teatro Quirino sono avvolti dal silenzio più totale.
Questo è il servizio di "la7". Come potete vedereè impostato sulle figure di Scilipoti, Marra e Tommasi.
Riguardo a Scilipoti mi permetto un'osservazione: è giusto sminuire a priori ogni cosa che dice e che dirà in futuro? Facciamo un esempio: se venisse data la parola al più grande criminale che riusciamo ad immaginare, mettiamo, che ne so, uno stupratore di bambini, e questo dicesse: "due più due uguale quattro", ammetteremo che quel criminale, in quello specifico caso, abbia detto la verità oppure, siccome è uno stupratore di bambini, qualsiasi cosa pronunci sarà sbagliata?
Scilipoti, in passato, avrà anche commesso i suoi errori ma nel suo discorso al teatro Quirino ha detto, a mio modesto avviso, delle cose giuste. Certo, le ha dette parlando in terza persona ma chissenefrega! Può essere che sia stato solo questo a colpire il giornalista del "fatto quotidiano"?
Pensate che quando sono stato invitato a salire sul palco (dopo tanti relatori e 3 ore di conferenza) ho fatto solo un appello ai giornalisti lì presenti (nominando proprio quelli del "Fatto") chiedendo di non strumentalizzare la giornata nei loro articoli ed evidenziando, magari, gli innumerevoli spunti di riflessione che si erano ascoltati.
Parole al vento. Tale Malcom Pagani che scrive per il "Fatto" e per "Dagospia" se ne esce con questo articolo. Notate come abbia ben pensato di contornare il suo scritto con nove foto, tutte della Tommasi che in sette delle nove foto, appare nuda o semi-nuda. Ottima mossa, caro Malcom! Dato che l'articolo è privo di contenuti proviamolo a farlo girare puntando sui "contenitori". Eh, la fregna che ti cieca!
...Ed ora mi permetto anche un'osservazione sulla soubrette: Sara non mi è sembrata proprio "lucidissima". Probabilmente avrebbe bisogno di una mano, di gente che le vuole bene e non di persone che le sollevano la gonna davanti o dietro ai fotografi.
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